Tra un paio di settimane si svolgerà PVC – play vinyl club al Link di Bologna. The Italo Job è media partner dell’evento e per l’occasione abbiamo realizzato un po’ di interviste. Avete già letto quella alle organizzatrici Guenda e Simona (la recuperate qui), da oggi cominciamo a conoscere le eticette protagoniste dell’evento.
In questa prima parte troverete l’intervista realizzata a Samuele di Angis Music, Filippo di Time To Play Records e Alessio di Trend Records. Nei prossimi giorni Cognitiva Records e Roots Underground Records.
The Italo Job: Innanzitutto vi chiedo di presentarvi e di raccontare com’è nata la vostra avventura discografica.
Angis Music: Ciao e grazie per l’invito, Angis Music nasce nel 2017 in maniera naturale, come conseguenza di un percorso già avviato da tempo. Gli anni di clubbing, ricerca e formazione nei negozi di dischi sparsi per l’Europa, uniti alla mia esperienza come DJ dal 2009, hanno spinto sulla volontà di concretizzare le idee che mi frullavano in testa riguardo alla creazione di un progetto discografico indipendente, non fondato su un solo genere, ma che promuovesse le opere di musicisti e producers con una visione stilistica complementare alla mia. E’ così che sono iniziate tutte le collaborazioni, poi trasformate in release ufficiali.
Time To Play: Mi presento, sono Filippo Tazzer di Time To Play Records un’etichetta nata poco più di un anno fa a compimento di tutto quello che ho fatto nella mia piccola carriera da dj e organizzatore di party.
Il mio party nasce nel 2012 ed è omonimo dell’etichetta: Time To Play. Alle feste ho invitato parecchi artisti che rispecchiavano i miei gusti ed è proprio con il gusto che volevo completare e chiudere il cerchio proponendo produzioni di artisti che mi piacciono.
Questo è sicuramente per me la ciliegina sulla torta di un percorso iniziato anni fa, di unione, ricerca e contatti/rapporti personali.
Trend Records: Ciao a tutti, mi chiamo Alessio Collina e sono un Dj, produttore e label owner di Trend Records.
La mia avventura discografica è nata per l’esigenza di far ascoltare i miei pensieri, tradotti in musica, alle persone.
Ho iniziato facendo Minimal e Techno, generi che andavano molto all’epoca, divertendomi a comporre tracce molto grezze nella mia cameretta.
Mandavo continuamente demos ma nessuno mi rispondeva, sicuramente il mio livello era ancora molto basso ma pensavo che potesse esserci qualcuno là fuori il quale potesse rilasciare i miei “esperimenti”.
La frustazione del non essere preso in considerazione ha portato a pormi una domanda: “E se aprissi un’etichetta tutta mia dove posso decidere cosa, chi, quando, come, dove, perchè?”.
E quindi eccoci qua, questo è stato l’inizio di Trend Records nell’ormai lontano 2010!
Reekee – Don’t Look Back [Time To Play Records]
The Italo Job: Le vostre etichette sono diverse l’una dall’altra. Ognuna ha la sua storia, un proprio background e una visione diversa.
Ma ci sono anche molti punti in comune. Uno di questi è una evidente passione per la musica House. Com’è scoccato questo amore?
Angis Music: Se possibile vorrei rispondere insieme alla seconda e alla terza domanda!
La musica House in tutte le sue sfumature, i Djs e i clubs responsabili a suo tempo della nascita di questo movimento rivoluzionario, rappresentano per me uno dei pilastri su cui si e fondato il mio interesse per questa roba. Tutto e iniziato con la frequentazione di certi locali della mia città, successivamente il desiderio di approfondire mi ha portato a scavare nel passato e ad affinare il mio gusto, che poi si sarebbe orientato verso produzioni piu musicali e strutturate, distanti dal semplice “tool” concepito per il dancefloor. In questo processo devo dire che gli ascolti di vecchie cassette del Kama Kama che mi aveva dato un amico, oltre agli archivi di materiale online relativo al Loft di Mancuso, il Music Box di Ron Hardy e il Paradise Garage di Larry Levan hanno giocato un ruolo chiave nell’apertura della mia mente a un ampio spettro di generi. Negli anni mi sono avvicinato e ho frequentato infatti altre scene altrettanto interessanti come quella dei jazz club e della musica dub e ho capito che e la fusione delle esperienze personali a rendere unica un’idea e l’eventuale proposta che ne scaturisce.
Time To Play: Sì è vero, le nostre etichette hanno ognuna la propria storia e sono diverse per gusto perché un’etichetta indipendente secondo me nasce proprio dal gusto che ha il fondatore o colui che vuole investire su qualcosa in cui crede e gli piace.
Sicuramente c’è una passione musicale forte per la musica House, che si percepisce da parte di tutte le etichette che
state intervistando.
La House Music ha mille sfaccettature, si mescola bene con tanti generi. È un genere unico, completo e ha una bella storia fatta di unione tra le persone.
Questo amore è scoccato ascoltandola nei dj set, soprattutto quella fatta dai guru come Louie Vega, Ron Trent, VolcovMarcelluss Pittman e Theo Parrish che la “incastra” un po’ ovunque nei suoi set.
Trend Records: Diciamo che i motivi sono molteplici. Il primo è stato la voglia di proporre un sound che fosse ritmico, ma allo stesso tempo “armonico”, dipendente sempre dalle situazioni.
Avendo iniziato con musica più essenziale con pochi elementi, andando avanti ho avuto l’esigenza di qualcosa di più: quel “di più” me l’ha dato l’House music.
Grazie ad essa poi ho scoperto le radici Disco, appassionandomi di conseguenza al Soul, Funk, Downtempo e iniziando ad avere una visione e proposta a 360 gradi.
Il secondo motivo è stato mio padre, che come qualcuno di voi saprà è co-fondatore di Irma Records, membro dei Key Tronics Ensemble e produttore dietro tanti dischi Italo-House degli anni 90’.
Ho avuto la fortuna di essere figlio d’arte, ma lui non mi ha mai imposto nulla, non mi ha mai influenzato dicendo cosa fosse giusto o sbagliato fare: semplicemente ha lasciato che facessi il mio percorso, essendo sempre presente quando chiedevo dei consigli: alla fine il sangue non mente.
Anche mia mamma ha avuto un ruolo importante nella mio progressivo percorso verso l’House Music, facendomi ascoltare sin da piccolo Jamiroquai, Moloko, Stevie Wonder, Pino Daniele e tante altre leggende.
Nella foto Alessio Collina [Trend Records]
The Italo Job: La musica House esiste da più di 35 anni e continua ad essere un linguaggio universalmente riconosciuto e condiviso.
Il movimento che si è creato intorno a questo genere musicale è sempre stato pervaso da uno spirito di inclusività.
E di riflesso anche il genere stesso assorbe e ha assorbito molteplici influenze.
Ascoltando le uscite delle vostre etichette si può riconoscere un caleidoscopio di generi ed influenze molto interessanti. Ce le raccontate?
Time To Play: Sì, come dicevo prima la musica house è contaminata da molti generi diversi e ha sempre avuto un importante ruolo dal punto di vista sociale essendo basata sull’inclusione di tutti.
Per quanto riguarda le mie uscite: la prima è prettamente house music, ritengo Reekee uno dei migliori interpreti del genere tra i produttori italiani. La seconda uscita di Colosimo è più un Down Beat / New Wave con influenze che toccano l’House Music. Il terzo disco uscirà a gennaio e vedrà protagonista Phonorem, questa sarà un’uscita house più “sporca”, come suono simile a uscite di Kyle Hall, Jay Daniel, Marcellus Pittman. Phonorem ha influenze Hip Hop che si sentono nella struttura dei brani. Quindi sono tre uscite molto diverse l’una dall’altra e saranno diverse anche le prossime perché cercherò di
stampare/uscire ciò che mi piace senza soffermarmi per forza su un genere.
Trend Records: Le influenze sono sempre tantissime, la maggior parte delle volte i dischi che mi colpiscono di più sono degli ibridi difficili da racchiudere all’interno di un “genere”.
Per scegliere la musica da rilasciare sulla mia label seguo l’istinto e l’emozione, aldilà dell’investimento (vinile o digitale) o del calibro dell’artista: prima la musica, sempre.
Le influenze di Trend vanno a pari passo alle mie, essendo un Dj molto eclettico anche la label varia molto.
Ad esempio l’ultimo E.P di Adham Zahran “808 Detroit” è un viaggio lunghissimo all’interno di groove storti, synth psichedelici e bassi funk.
Oltre la musica da “dancefloor” mi piace anche proporre cose legate più all’ascolto o ad situazioni intime come afterhours ecc.
Per me è difficile riassumere quali siano le influenze che caratterizzano me e la label ma direi qualsiasi cosa mi stimoli e mi dia emozione, senza limiti.
Adham Zahran – 808 Detroit [Trend Records]
The Italo Job: Per qualcuno di voi è la prima volta, altri invece hanno già partecipato. Quanto sono importanti eventi come PVC per etichette indipendenti come la vostra?
Angis Music: Credo che nel 2022 nonostante i progressi tecnologici sia sempre importante metterci la faccia dietro cio che fai. Eventi come PVC sono fondamentali per rafforzare la nostra piccola nicchia e stimolare la curiosità di nuove persone.
Time To Play: Penso che un evento come PVC sia importante per un’etichetta indipendente perché ti permette di incontrarti di persona e non dietro a un computer, con altri che hanno la tua stessa passione e che stanno intraprendendo il tuo stesso percorso. Magari hanno dinamiche di mercato diverse, distribuzione diversa e questa è un’ottima occasione per confrontarsi sul metodo di lavoro di ognuno, per aggiornarsi e per tenere vive le relazioni.
Trend Records: Per me sono vitali, sopratutto nel nostro paese dove è sempre più difficile incuriosire le nuove generazioni ad avere un’opinione propria senza seguire la massa.
Da quando ho aperto la label (date permettendo) ho sempre aderito a questo tipo di manifestazioni, tornando a casa con tante nuove conoscenze e progetti da condividere perchè ricordiamocelo sempre: la musica è condivisione!
Nella foto Samuele Pagliai [Angis Music]
The Italo Job: Tutti avete sia produzioni in versione fisica che in versione digitale. In un tempo come quello che stiamo vivendo qual’è il giusto bilanciamento?
Angis Music: I supporti fisici e digitali si completano a vicenda. Il vinile e sempre stato il mio formato preferito per la tangibilità che rappresenta. Si tocca, si guarda, si annusa e si ascolta con cura perche sappiamo che e un qualcosa che ci potrà accompagnare nel tempo, nonostante gli imprevisti che possono subentrare nella conservazione. Tendiamo a dargli un valore piu alto come esperienza d’ascolto rispetto al digitale che spesso viene consumato e dimenticato in breve tempo. D’altro canto e solo grazie ai servizi di streaming e download se ho potuto raggiungere nuovi ascoltatori e realtà lontane come quelle del Sud Africa e del Giappone. I costi di produzione di un disco stanno salendo inoltre alle stelle e non escludo che in futuro ci saranno anche uscite digital only, l’importante e promuovere buona musica, non il formato.
Time To Play: Per quanto riguarda il giusto bilanciamento tra produzioni fisiche e versioni digitali penso che ci vogliano tutte e due.
L’idea che mi sono prefissato nel momento in cui ho deciso di aprire la label è principalmente quella di stampare il vinile.
Di conseguenza le fasi digitali della mia etichetta durano poco e non come primo mercato. Il primo mercato sarà sempre e comunque il vinile. Il digitale può essere utile più che altro per arrivare immediatamente anche ai non collezionisti.
Trend Records: Diciamo che è una cosa molto soggettiva e dipende dai deal che si hanno con stamperie e distribuzione.
Stampare un disco ha costi molto elevati ma rimane il supporto più rispettato, anche se non è sempre scontato che su un disco ci sia musica di qualità, con un buon mix e master.
Infatti il P&D (Press & Distribution) di qualche store ha creato situazioni negative permettendo a chiunque di stampare dischi con il classico “sound del momento” mixato e masterizzato male, andando ad influire negativamente sul mercato.
Ora sembra che questa piaga si sia estinta, quindi, prima di tirare fuori tanti soldi per un disco, una persona intelligente ci pensa più volte.
Personalmente, stampando con due label, mi trovo costretto a fare anche uscite solo in digitale con esclusiva su Bandcamp (il miglior portale digitale per me) per riuscire a sostenere l’investimento, ma trattando e promuovendo l’uscita come se fosse un disco, spingendo l’artista e cercando di proporlo per eventuali showcases.
Huma – Selva [Angis Music]
The Italo Job: Venite tutti da zone differenti d’Italia. Siete stati influenzati dalla scena clubbing della vostra città?
State cercando di darlo voi un contributo alla crescita culturale della scena?
Angis Music: La scena clubbing di Firenze e piuttosto fragile al momento a causa della mancanza di strutture adatte ad un proposta culturale di qualità. Spesso mi ritrovo a dover accettare dei compromessi riguardo al suono oppure ad arrangiarmi in insolite locations, solo per continuare a divulgare cio in cui credo. E’ una vera e propria missione e le motivazioni che ho derivano soprattutto dalle esperienze che ho fatto all’estero e che mi hanno permesso di entrare in contatto con realtà simili alla mia. Sicuramente continuero su questa strada fino a che ne avrò le energie.
Time To Play: Veniamo tutti da zone differenti, io sono Sardo, ma in Veneto dal 1998 ad esempio, però ho iniziato a vivere la scena clubbing in Veneto.
Io ci ho provato dal 2012 a creare nuove situazioni quando sono partito a proporre il mio party. Nel 2012 era durissima, adesso forse è più semplice fare qualcosa di diverso perché la gente si sta informando e ama divertirsi anche con proposte che si distaccano dal mainstream. Ora c’è però molta proposta e secondo me non bisogna abusare troppo del proprio territorio, ma programmare e dare novità.
Tra le scene locali che mi hanno influenzato di più c’è quella di Verona con i ragazzi di Roots, un punto di riferimento per me perché ho potuto ascoltare alcuni tra i miei DJs preferiti. Io continuo a provare a dare un apporto alla scena con delle feste, circa 4/5 all’anno, invitando DJs non di prima fascia dal punto di vista del cachet ma assolutamente di prima fascia dal punto di vista musicale. Penso a Samuele Pagliai, Filippo Zenna, Nicholas Giabardo…dj molto bravi che meritano di avere una situazione giusta in cui esprimersi.
Trend Records: Tantissimo, essendo nato negli anni 90’ nella Riviera Romagnola.
Ho scoperto dopo, quando ho iniziato ad essere più grande, quanta storia è stata fatta in questo pezzo magico di costa.
Oltre ai racconti di mio padre e dei miei mentori, con i quali ho avuto anche la fortuna e onore di lavorare, mi documento tanto sul passato: per andare avanti bisogna sapere da dove si viene.
I tempi sono cambiati, ma io continuo a voler fare del mio meglio per dare un contributo alla mia terra, cercando di far conoscere sempre di più il suono ed il flow della Riviera, ovviamente dal mio punto di vista.
Nella foto Filippo Tazzer [Time To Play]
The Italo Job: Ultimissima domanda: Ci potete spoilerare cosa troveremo al vostro stand a PVC e quali progetti stanno bollendo in pentola?
Angis Music: Per quanto riguarda i nuovi progetti devo sicuramente menzionare Selva, il nuovo singolo di HUMA che e appena uscito. Si tratta di un 7” in edizione limitata che vede anche la collaborazione su un brano di A Race Of Angels, artista visionario di base a Los Angeles. Una release su cui ho lavorato per moltissimo tempo con i producers Alberto Lincetto e Stefano Cosi e che adesso finalmente ha visto la luce e sta raccogliendo ottimi feedback. Entro la metà dell’anno prossimo e prevista invece la release di un artista giapponese emergente su cui credo molto. Per adesso non posso dire altro. Al nostro stand saranno disponibili tutte le release del catalogo in vinile nero e in edizione colorata, le magnifiche t-shirts e felpe appena stampate e anche altre sorprese. Vi aspetto quindi il 17 Dicembre allo stand di Angis Music per un saluto!
Time To Play: Sto recuperando un po’ di merchandising perché l’avevo finito, per quanto riguarda le uscite porterò soltanto la seconda di Colosimo. La prima con Reekee è andata sold out fortunatamente.
Ci sono molte cose che stanno bollendo in pentola, il TTP 003 di Phonorem uscirà a metà gennaio, poi il vero spoiler è che uscirà un nuovo EP di Reekee, questa volta con una cantante…non posso dire di più.
Ho anche parecchie altre idee e spero ne sentirete parlare presto!
Trend Records: Al mio stand PVC troverete tutto il catalogo vinile e digitale Trend e tutti i miei dischi come “Hill”; oltre a t-shirts, adesivi, portachiavi e merchandise vario.
Avró anche qualche copia di “Tumbe (The Remixes)” su Irma freschissimo di stampa che sta veramente andando molto bene.
In pentola, al momento, bolle un nuovo disco Trend, ma che non posso spoilerare perchè vanno definite ancora alcune cose: state all’occhio che nel 2023 ci saranno ottime sorprese