Come sapete The Italo Job è media partner di PVC – play vinyl club, un evento che si svolgerà sabato 17 dicembre al LINK a Bologna.
Ne abbiamo scritto qualche giorno fa, ma oggi vogliamo approfondire con un’intervista alle organizzatrici: Guenda e Simona ci hanno raccontato molte curiosità sull’evento. Buona lettura!
The Italo Job: Raccontateci che cos’è PVC. Chi siete? Come vi siete conosciute e com’è nata l’idea di organizzare un evento di questo tipo?
Simona + Guenda: Io e Guenda ci siamo conosciute alcuni anni fa, a Bologna, complici diverse amicizie in comune e la mia frequentazione di serate varie all’ex Forno MAMbo, LEDX, Granata e Tava Tava, dove Guenda è sempre stata piuttosto attiva.
Ci accomuna il fatto di avere un background solido, in scene diverse, ma molto collegate tra loro, e adesso è nata anche una bella amicizia, fatta di stima e rispetto reciproco.
L’idea iniziale del PVC è stata di Guenda, che voleva dar vita a qualcosa di diverso all’interno del LINK, in un periodo in cui la socialità e gli eventi legati alla musica vivevano una grande difficoltà dovuta alle restrizioni per l’emergenza Covid-19.
Precisiamo che agiamo non a titolo personale, ma come rappresentati delle nostre label, la Guenda di Altrimenti records (e anche LEDX per le edizioni 2020 e 2021) e io come New Interplanetary Melodies.
Guenda organizzava già piccoli vinyl market e showcase durante le giornate di Tava Tava, progetto di pratiche sul giradischi che porta avanti da una decina di anni insieme a Francesca Faralli aka Kyna, decise quindi di coinvolgermi, come label per collaborare insieme ad un evento che ricostruisse una “rete” attiva tra le varie realtà underground italiane (label, produttori, negozi di dischi, artisti) sapendo che io negli anni mi sono sempre molto spesa in questa direzione e che certamente non mi sarei tirata indietro.
The Italo Job: La prima edizione di PVC (a nome Microsolchi) si svolse a ottobre 2020, un anno che purtroppo passerà alla storia per aver cambiato completamente le nostre vite.
Che significato aveva organizzare un evento come questo nel 2020 e che significato ha farlo nel 2022? È cambiato qualcosa negli obiettivi che vi prefiggete?
Simona + Guenda: Nella prima edizione del 2020 abbiamo sfidato le avversità di quel periodo, dove da parte delle istituzioni non c’erano segnali rassicuranti a sostegno del nostro settore, anzi, sembrava quasi si dovesse passare da “settore ultimo nella graduatoria” per via del rischio di poter dar luogo ad assembramenti che potevano diventare pericolosi per la diffusione del virus.
Per altri settori (come lo sport, in particolare il calcio, che attrae interessi, diciamo “importanti”) non è stata adottata la stessa intransigenza.
Nel nostro circuito, più underground, non avevamo l’esigenza di puntare solo sull’intrattenimento fine a se stesso, ma volevamo mantenere viva una scena che nella musica opera da tanti anni e che proprio da qualche tempo, in Italia, si stava rivitalizzando. Paradossalmente per diversi producer ed etichette è stato anche un periodo di grande attività e produzione in studio. La necessità di non fermarsi era troppo forte.
La prima edizione di PVC diede ragione alla nostra intuizione, ovvero che un evento di quel tipo era NECESSARIO. Ovviamente l’evento si svolse all’esterno del LINK, cercando di rispettare le disposizioni dei vari DPCM e anche con una certa dose di buon senso, insomma.
Siamo arrivati al 2022, dopo altre edizioni successive alla prima, che hanno visto ogni volta una grande partecipazione di espositori, anche da aree più lontane di Bologna e Firenze, e abbiamo cercato di dare dei contenuti sempre diversi. Anche perchè si tratta di un evento molto lungo, di diverse ore, che si svolge prevalentemente in orario diurno. Ma questa era anche la nostra scommessa.
La particolarità di questa edizione (pre-natalizia) del 17 dicembre è che stavolta il vinyl market si svolgerà all’interno del LINK, e non nel dehor come nelle edizioni precedenti. Quindi “invaderemo” il dancefloor dalle ore 11 del mattino fino alle 21 e ci saranno una serie di Showcase interessanti di alcune delle label presenti nel market, dalle ore 16 fino all’inizio della PVC Night, con un party techno che si preannuncia esplosivo, soprattutto per la caratura dei due dj italiani coinvolti, e storicamente legati al vecchio LINK.
The Italo Job: Organizzare un evento come questo è impegnativo, le dinamiche da considerare sono molte, i pezzi vanno incastrati bene come a comporre un grande puzzle. Come vi muovete per mettere tutti al posto giusto?
Simona + Guenda: Ci confrontiamo tra noi, su chi coinvolgere, cercando di allargare la “rete” sempre di più. In questa edizione infatti saranno presenti anche espositori che non avevano partecipato a quelle precedenti. Le dinamiche da considerare in un evento così articolato sono tantissime, e ovviamente Guenda è una figura centrale in questo, perchè ha il ruolo più tecnico-organizzativo rispetto al mio, dovendosi confrontare anche con la gestione del LINK, che, ricordiamo, è fatta di tante persone e gli spazi che ci accolgono vanno rispettati. Cerchiamo insomma, di mettere in campo tutto il nostro pragmatismo femminile e anche tanto entusiasmo.
Non mancano aneddoti e retroscena vari, che fanno parte del gioco
The Italo Job: Un aspetto molto interessante (e che ho avuto modo di apprezzare molto durante l’edizione Analogie svoltasi a giugno) è la presenza di uno spazio dedicato ai Talk. Quanto è importante sottolineare i vari aspetti culturali della music industry e favorire un dialogo/discussione con la community?
Simona + Guenda: I Talk in realtà li abbiamo avuti anche nelle edizioni precedenti, e ogni volta sono stati toccati temi di un certo interesse. Analogie è stata una edizione un po’ diversa perchè vedeva la collaborazione anche con Link Academy e quindi aperta al settore tecnico-artistico del diy, infatti Guenda ha voluto dare un altro nome a quell’episodio per contraddistinguerlo.
In questa edizione del 17 dicembre abbiamo coinvolto la rivista T-MAG, diretta dalla giovane e molto determinata Tatiana Tardio, che curerà il panel “Backroom: What’s hidden behind music industry”.
The Italo Job: Voi venite entrambe da una grande esperienza di gestione di etichette indipendenti. Come giudicate l’attuale situazione del mercato discografico indipendente italiano? In quale modo eventi come PVC possono aiutare a sostenere e far crescere la scena?
Simona: Dal mio punto di vista ci metto anche la lunga militanza, che mi ha vista spesso attiva, non solo come dj. E questa cosa, come dicevo all’inizio, ci accomuna con Guenda, anche se abbiamo fatto percorsi diversi.
Ho sempre ritenuto che per rivitalizzare la scena italiana fosse necessario dare spazio alle produzioni di artisti italiani consapevoli e con una certa visione della musica. La mia mission con New Interplanetary Melodies è proprio questa.
Il lavoro di una label per la scena in cui opera è fondamentale. Non riesco ad immaginare, ad esempio, una scena techno della prima ora, come quella romana, senza etichette come la ACV, la Sound Never Seen, la Plasmek, la Nature Records. Un po’ come la Transmat, la Metroplex e il collettivo Underground Resistance lo furono per la scena techno pionieristica di Detroit.
Il mercato discografico indipendente italiano è molto vivo, considerate anche le oggettive difficoltà date dalla gestione di una label che oggi si muove in ambiti e con problematiche assai diverse dal periodo d’oro degli anni ’80 e ’90 . Mi riferisco al supporto fisico, alla stampa di dischi in vinile, alla distribuzione e alla promozione di ogni release. Con numeri assai diversi in termini di copie stampate e quindi di guadagno, ma con un “mondo sterminato” di musica disponibile sulla rete (a parte il digitale, considero anche tutti gli store che vendono dischi).
Gli eventi come il PVC sostengono e aiutano assolutamente la scena e sono un importante luogo di incontro e di scambio. Nascono anche collaborazioni, e alcune finiscono, per poi rinascere in una nuova veste e prendere direzioni inedite.
Guenda: Per me è diverso su più fronti, intanto come etichetta discografica sono arrivata molto molto dopo, mentre il label concept mi ha sempre accompagnato nell’esperienza musicale come lavoratrice dello spettacolo da giovanissima e organizzatrice di eventi poi.
Altrimenti Records nasce nel 2020 in piena pandemia come progetto di Ledx sull’idea di costruire un nuovo ponte tra gli artisti e insieme una linea “poetica” di noi dj e selecter da pista. Ad oggi è la sublabel di Quindi Records, che “gioca” con versioni altre di un materiale già ben definito e pensato da Rufus, owner di Quindi.
Posso aggiungere che gli eventi come PVC per i dj sono importanti anche per ravvivare la propria collezione musicale.
The Italo Job: Sempre a proposito di scena musicale. I fatti delle ultime settimane hanno messo in evidenza come (non che la cosa mi abbia stupito) la libertà e l’aggregazione giovanile siano non tollerati dal potere. Il famigerato decreto “anti-rave” è lì a testimoniarlo. Accettare in silenzio una norma del genere può essere il grimaldello che potrebbe portare a norme ancora più ottuse e repressive. Che ne pensate? Quali effetti può sortire sulla nostra scena musicale?
Simona: Il discorso da fare sarebbe lungo e articolato, e presuppone una certa esperienza “politica” per analizzare non solo quello che è accaduto recentemente ma anche quello che è accaduto in passato con governi di tutti i “colori” rispetto ai temi della libertà e dell’ aggregazione giovanile, non senza parentesi di grande ipocrisia anche da parte di quelli che ci sono più simpatici (la prendo alla larga…)
Polarizzare la questione solo contro un governo di destra mi sembra banale.
Diciamo che l’argomento sarebbe di per se scontato, dov’è la meraviglia?
Mi ricordo ancora, per esperienza diretta, quello che passò alla storia non come il primo Rave in assoluto orgnizzato in Italia, ma come il primo Rave che attirò le attenzioni della stampa generalista, ovvero il World Beat Dance Festival, che si svolse nel settembre 1990 nel parco della villa medicea di Cafaggiolo – nel Mugello – in Toscana. Il quotidiano La Repubblica il giorno successivo titolava “Quella Notte è stata un’inferno” e scriveva di una “rave night indiavolata” (cito testualmente le parole del giornalista) che purtroppo ebbe un drammatico epilogo a causa di una rissa che causò la morte di un giovanissimo sfortunato partecipante. Ma la questione che appassionava la stampa dell’epoca era la diffusione dell’ecstacy, la “nuova droga dei giovani”, non tanto l’aspetto musicale e di controcultura di questi raduni. Al Governo c’era la DC con Andreotti e i socialisti liberali di Craxi e Martelli, e all’opposizione il Movimento Sociale, il Partito Comunista e i Radicali. Anche allora si parlò di adottare una linea dura nei confronti di questi raduni, ma dopo quel Rave, ne seguirno tanti altri, che animarono una intensa stagione che infiammò soprattutto la città di Roma e località limitrofe nel Lazio, Umbria e Abruzzo e che durò circa 2 anni. Parallelamente, sempre in quegli anni, nasceva una scena ancora più radicale, dei free party, ma questa è una storia di cui non sono stata testimone diretta e sarebbe meglio farla raccontare a chi l’ha vissuta…
Guenda: Bè, salito questo governo la prima cosa che ho pensato è stata repressione e vendetta verso forme libere. Ma come dice Simona, non trovo nessuna nuova crepa. Guardo indietro al mio passato di attivista del Livello 57 e alla prima street parade del 1997, guardo avanti verso mia figlia che ha diciassette anni e non voglio dire la solita frase “adesso tocca a lei”, perché se negli anni abbiamo dimostrato di avere delle alternative restiamo ancora a difenderle.
The Italo Job: La giornata di sabato 17 dicembre ha un programma davvero denso, c’è l’imbarazzo della scelta. Addirittura ci sarà uno show serale con ospiti di altissimo livello.
Cosa ci dobbiamo aspettare da PVC? Ci potete spoilerare qualcosa?
Simona: Possiamo suggerire le nostre pagine social, inclusa quella del LINK, e ovviamente anche The Italo Job, visto che sei nostro media partner e ci accompagnerai fino alla data dell’evento con vari approfondimenti. Il programma completo lo trovate nell’evento FB.
Esserci!