Venerdì 20 dicembre The Italo Job 15th Anniversary @ Discordia Elettronica, Vinile Club, Rosà (VI)
Line Up: Deep88 live + DJ Rocca + Caste
Caro Alessandro, prima di tutto vogliamo dirti che per noi sarà finalmente un vero piacere sentirti suonare al party del 20 dicembre. Sei stato uno degli artisti che abbiamo sempre pubblicizzato con piacere. La tua produzione ci ha sempre colpito, iniziando da Collecting Dust (2011) al più recente Intergalactic (2023).
Ricordiamo ancora quando ci spedivi in studio ogni tua uscita e trovarci tra le mani i tuoi lavori ci ha sempre riempito il cuore e le custodiamo gelosamente.
Ci piacerebbe conoscere il tuo background. Da dove viene la tua passione per l’House music e quali sono le scene mondiali o nazionali a cui ti sei ispirato?
Piacere mio, ci siamo fatti questo viaggio praticamente negli stessi anni, in quanto il progetto Deep88 nasce attorno al 2008/2009 ed è chiaramente ispirato al 1988, anno in cui da piccolino (avevo 12 anni) ascoltavo questa nuova musica che stava arrivando prepotentemente e da allora ci son rimasto sotto! Quell’anno venne anche definito l’anno della Second Summer of Love.
Il mio background per la musica nasce da subito, sin da piu piccolo avevo la passione di girare per casa con un registratore a cassette e registrare un po’ quel che capitava. Poi mi son specializzato nelle cassettine con le sigle dei cartoni animati registrando via microfono integrato attaccato al televisore le sigle. Via via ho avuto la passione per la musica pop ovviamente e soprattutto con gli anni 80 per le versioni extended dei pezzi sacri da discoteca del tempo. Poi, come dicevo, nel 1988 è arrivata la house e da li è cambiato tutto per me, è stato un vortice vero e proprio.
Diciamo che le scene che preferisco sono quella originaria di Chicago sia con le sue versione più raw che con quelle che son diventate poi dei classici in assoluto…più radiofonici diciamo, con i cantati.
Poi ovvio la scena locale italiana, erano gli anni di Italia Network e di Satellite e l’intro di Don Carlos risuona ancora oggi.
Nelle tue produzioni prevale spesso un’atmosfera rilassata ed una attitudine all’ascolto e alla riflessione.
Credi che la tua musica rispecchi il tuo modo di essere o la utilizzi per viaggiare e staccarti dal mondo terreno?
Ma diciamo che preferisco la serenità e l’introspettività alla schizofrenia musicale, e quindi non sono un dj adatto alle console di influencer con i cuori fatti a mano e i balletti a comando, diciamo preferisco una dimensione rarefatta dove si perde la cognizione del tempo e del presente; amo infatti quelle versioni mix dove leggi 5am, mi rappresentano o mi fanno sentire a casa. Infatti mi mancano tanto questi momenti che ho capito veramente quando vivevo a Berlino e dove c’erano piste con questa mentalità!
Tu sei originario di una zona che ha dato molto al clubbing made in Italy.
La Riviera Romagnola per anni è stata al centro della scena italiana ed europea. Le cose sono molto cambiate negli anni. Come ti spieghi la situazione attuale e cosa speri per il futuro?
Ho una teoria un po’ assurda, credo che la riviera romagnola stia ancora facendo scuola, anche a livello Europeo almeno. L’unico problema è che sta esportando merda al momento, diciamo negli ultimi 20 anni almeno eheheh.
La situazione attuale è difficile da spiegare…diciamo che c’è stata una sorta di rassegnazione e di lasciare che le cose accadano protratta così a lungo che ora è una strada chiusa e non si vedono molto speranze per il futuro. Vedo dei nuovi collettivi che ci stanno provando ma è difficile, l’erba è bruciata da anni e non si è coltivato nulla…probabilmente prima o poi questa molla esploderà, tocca vedere se sarò ancora vivo quando questo potrebbe accadere.
Quali sono le produzioni che più ti hanno entusiasmato in questi ultimi anni?
Cosa ti piacerebbe ascoltare nei prossimi anni da parte dei nuovi produttori/musicisti?
Bah, vedo un po di calma piatta anche qui…
Oramai anche il vinile è diventato un feticcio da fare più che da vendere, e le pennette stanno vincendo ovunque, quindi il mare magnum di releases non gioca a favore della qualità o della possibilità almeno di scovare quelle tracce che meriterebero.
Per il futuro vorrei meno uscite ma più di qualità, in modo da farmi riappassionare al formato.
Soprattutto più rischio di fare cose meno linerari, più a sentimento che a programmazione: vorrei che la gente premesse REC e registrasse senza troppi fronzoli, anche se la qualità audio non fosse perfetta, o qualche suono uscisse un po’ dal mix, preferirei tutto questo al “perfettismo” tecnologico targato Ableton o Logic dove si ascoltano le tracce quattrocento volte e si mettono compressori e limiter su ogni traccia. Sono chimere, non servono a niente, più lavorano le tracce, più le uccidono.
Ci dai una piccola anticipazione di cosa ci farai sentire al party dei 15 anni di The Italo Job? Cosa dovremo aspettarci?
Allora farò cuori con le mani in console e sto preparando dei balletti col mio coreografo da esibire!
Ahahah no porterò la solita banda di 2 mpc1000, un paio di synth, qualche effetto e una 303 e vedremo cosa ne esce fuori!